Gli animali nel primo Pusterla: una lettura eco-zoopoetica di «Il dronte» e «L’anguilla del Reno»

Publisher:
University of California
Publication Type:
Journal Article
Citation:
California Italian Studies, 2020, 10, (1), pp. 1-18
Issue Date:
2020
Full metadata record
This article investigates the configurations of the presence of animals in the work of Fabio Pusterla and proposes a mapping of attempts and strategies to approach the discourse on non-human animality in two of his major poetry collections: Concessione all’inverno (1985) and Bocksten (1989). First, the article discusses a series of theoretical–critical contexts of reference, stressing the centrality of ecological and ecoregional thought. Second, it proposes an eco-zoopoetic analysis of two exemplary texts: Il dronte and L’anguilla del Reno. These poems encapsulate some fundamental characteristics of the more-than-human encounters in Pusterla’s verse. The examination of the poems elaborates in particular on a ‘physical’ use of language and on the materialisation—in lines and forms—of hybridisation, transformations and mutations of the lyric subjects. These qualities stress the ability of verse to become an ecological language, one that is able to reinstate a fluid, relational, and all-embracing idea of the world, building first and foremost on its rhythmical features. Questo articolo presenta un’esplorazione delle configurazioni della presenza animale nell’opera di Fabio Pusterla e propone una mappatura di tentativi e delle strategie di avvicinamento all’animalità non-umana così come si configura in due fra le sue raccolte maggiori: Concessione all’inverno (1985) e Bocksten (1989). In una prima parte, l’articolo discute una serie di contesti teorico-critici di riferimento, soffermandosi sulle potenzialità del pensiero ecopoetico e di quello ecoregionale. In una seconda parte, il lavoro propone l’analisi di due testi esemplari: Il dronte e L’anguilla del Reno, che incarnano alcune delle caratteristiche fondamentali degli incontri più-che-umani all’interno del verso pusterliano. L’indagine si concentra in particolare su un utilizzo fisico del linguaggio e sulla materializzazione - nei versi e nelle forme - di ibridazioni, trasformazioni e mutazioni del soggetto poetico. Queste traiettorie vogliono suggerire, più in generale, il potenziale della poesia come linguaggio ecologico, capace, grazie soprattutto alle sue qualità ritmiche, di restituire un’idea di mondo fluida, relazionale, e inclusiva.
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